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In uno scenario di overload informativo, che vede al centro le grandi sfide globali della nostra epoca, come le crisi geopolitiche e la diffusione pervasiva dell’Intelligenza Artificiale, cosa fare per definire strategie e modelli di business per il futuro? ‘Nell’Era della Frammentazione’, ovvero in una stagione di ‘multipolarismo disordinato’, caratterizzata da shock continui, come ricomporre lo scenario ed identificare le priorità delle imprese?

La IV edizione dell’evento ‘The Frame’, il format ideato e realizzato da KPMG, in collaborazione con L’Economia del Corriere della Sera, ha cercato di definire il ‘frame’, sia per inquadrare lo scenario di riferimento, sia per mettere a fuoco le sfide strategiche delle imprese in questa fase così complessa.

The Frame 2023 - Video Editoriale

Uno dei risultati che è emerso nel corso dell’incontro riguarda la necessità di disporre, a tutti i livelli, di competenze trasversali che siano in grado di fornire analisi e chiavi di lettura di fenomeni geopolitici, economici e sociali tra loro sempre più interdipendenti.  

Figure in grado, ad esempio, di collocare e collegare l’AI nel quadro dei processi socio-economici, storici e politici. La leadership del futuro dovrà sempre di più creare connessioni e integrare ambiti e mondi distanti tra di loro creando linguaggi comuni.

Bisogna, dunque, lavorare per creare un metodo interdisciplinare che consenta di leggere la complessità, fare sintesi e convergere su temi comuni. Un approccio complementare rispetto alle specializzazioni verticali, anche adottando modelli organizzativi sempre più orizzontali, meno gerarchici, che determinano ambienti di lavoro più inclusivi e che favoriscono l’emergere dell’innovazione.

Un altro spunto che è emerso riguarda la necessità di rafforzare la funzione di pianificazione strategica delle imprese. Un’attività che diventa sempre più centrale per intercettare i cambiamenti, sempre più rapidi e frequenti, e per tradurli in piani e budget. Il rischio geopolitico, in questa prospettiva, deve diventare sempre di più un fattore importante nel processo di pianificazione, diventando un tema presente nell’agenda dei board.

Infine, in un contesto così incerto, le imprese devono attingere ad una delle loro risorse più importanti ossia gli asset valoriali e il purpose, il fine ultimo dell’impresa, che giustifica la presenza di un’azienda sul mercato. Valori e purpose possono essere un prezioso supporto ai processi decisionali, una bussola per navigare uno scenario spesso ambiguo e confuso.

Le riflessioni di alcuni panelist

The Frame 2023

Paolo MAGRI, Vice-Presidente Esecutivo ISPI

A causa del complesso scenario geopolitico viviamo una situazione di distrust e frammentazione, ma per affrontare le attuali sfide, come ad esempio quella della transizione energetica, le aziende hanno bisogno di un contesto caratterizzato da coesione e trust. Bisogna capire come superare questa asimmetria, altrimenti la transizione green difficilmente avrà una direzione unica a livello globale. 

Veronica DE ROMANIS, Economista e docente di European Economics Luiss Guido Carli

La crisi geopolitica ha reso i paesi più vulnerabili perchè ha aumentato il debito pubblico. Occore una riqualificazione e una razionalizzazione della spesa pubblica che deve essere canalizzata sulle priorità del Paese. L’urgenza è il capitale umano. In Italia, infatti, sono quasi 2 milioni i giovani NEET (Not In Education, Employment and Training), una perdita strutturale per il nostro Paese.

Mariarosaria TADDEO, Professor of Digital Ethics and Defence Technology Oxford Internet Institute

Il digitale è un asset potente a disposizione sia dei paesi occidentali sia del Far East e sta giocando un ruolo importante nella partita geopolitica. Il cyber nelle guerre è un elemento trasversale, che altera ulteriormente gli equilibri. In ambito aziendale l’adozione dell’AI su ampia scala è ancora lontana, per un tema di data readiness e di sicurezza dei sistemi, oltre che di formazione delle persone.

Mario CORTI, Senior Partner di KPMG

Nell’indagine condotta da KPMG con IPSOS su oltre 100 imprese italiane, l’84% ritiene che il quadro geopolitico attuale abbia un impatto rilevante mentre il 75% del campione analizzato ha difficoltà ad identificare le priorità e le azioni necessarie per rimanere competitivi. Serve un nuovo approccio strategico per navigare nella complessità del presente. 

Mario CORTI, Senior Partner di KPMG

Energia: il domani che verrà

Stefano GOBERTI, Amministratore Delegato ENI Plenitude

Nello scenario attuale la sostenibilità e la diversificazione di fonti energetiche e fornitori sono la priorità. La strada è l’elettrificazione dei consumi, gli investimenti in energie rinnovabili e alternative e la flessibilità della produzione e dei consumi. Il raggiungimento della Carbon Neutrality entro il 2050 è un obiettivo sempre più sfidante, che richiede un livello di cooperazione a livello globale.

Stefano GOBERTI, Amministratore Delegato ENI Plenitude

Riconfigurare le Supply Chain

Giuseppe LAVAZZA, Presidente Lavazza Group

Giuseppe LAVAZZA, Presidente Lavazza Group

Gli effetti della pandemia e della crisi energetica si sono scaricati soprattutto sulle supply chain e sull’approvvigionamento delle materie prime. La logistica e l’energia non sono più una commodity perché possono subire shock molto significativi, di cui una buona strategia deve tenere conto. Ma per poter crescere bisogna anche avere forti capacità di adattamento e costruire un gruppo forte, coeso e con persone motivate. Questo richiede valori, disciplina, coerenza e una guida costante nel tempo.

Finanziare l’Internalizzazione

Regina CORRADINI D’ARIENZO, Amministratrice Delegata SIMEST

L’export è il motore della crescita in Italia, ma solo il 10% delle aziende italiane esporta. Cambia, inoltre, la geografia dell’internazionalizzazione: calano le esportazioni verso i paesi UE e crescono le esportazioni verso i paesi extra UE. Per poter competere a livello globale la tracciabilità e la trasparenza della filiera sono essenziali, ma per consentire alle pmi di investire in questa direzione occorre supportarle nei percorsi di formazione sulle tematiche di sostenibilità, digitalizzazione e internazionalizzazione.

Regina CORRADINI D’ARIENZO, Amministratrice Delegata SIMEST

Innovare nelle Scienze della vita

Pierluigi PARACCHI, Co-founder e CEO Genenta Science

Pierluigi PARACCHI, Co-founder e CEO Genenta Science

Le biotecnologie sono diventate un settore strategico per la crescita dell’economia di un paese e portano ad un cambio di paradigma. Solo quando gli investimenti pubblici incontrano scienziati bravi e capaci allora si fa innovazione da leader. L’aspettativa è che si crei un valore straordinario dalla ricerca scientifica e che il ricercatore diventi l’imprenditore di successo di domani. L’innovazione d’impresa deve diventare il focus dell’attività imprenditoriale.

Gianmario VERONA, Presidente Human Technopole

Ci troviamo nel vivo della quarta rivoluzione industriale: per fare innovazione nell’epoca dell’AI e degli ESG serve l’Open innovation. L’apertura e la collaborazione sono la chiave per poter acquisire nuove competenze. Bisogna costruire gli ecosistemi dell’innovazione con aziende private, università, startup, grandi player del settore pubblico disposti a collaborare insieme.

Gianmario VERONA, Presidente Human Technopole