I CEO continuano ad avere fiducia nelle prospettive di crescita dell'economia globale, ma cambia la percezione sui rischi che potrebbero ostacolarla. La politica globale, i flussi commerciali e le relazioni internazionali chiedono ai CEO un nuovo livello di resilienza. In questa fase è importante rivalutare le priorità strategiche e concentrarsi sui modelli di AI generativa, sulla gestione dei talenti e sulle crescenti aspettative degli stakeholder sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG).

I leader delle organizzazioni si trovano ad affrontare sfide e ostacoli alla crescita su diversi fronti: dall’incertezza geopolitica, alle crescenti aspettative degli stakeholder in ambito ESG, all’adozione dell’intelligenza artificiale generativa. Nonostante questo, la fiducia globale a medio termine rimane solida e si osserva un consenso diffuso sul fatto che nel tempo si tornerà su un percorso di crescita sostenibile.

In un periodo di profonda incertezza la chiave del successo si fonda su un approccio e una pianificazione strategica di lungo termine e sull’impegno da parte della leadership ad evitare un approccio e una visione di breve termine, che costituisce una minaccia in un periodo di profonda incertezza.

La fiducia nelle prospettive economiche globali per i prossimi tre anni rimane sostanzialmente invariata rispetto alla rilevazione dello scorso anno, e supera i livelli pre-pandemici. Quasi tre CEO su quattro (73%) si dichiarano fiduciosi rispetto alle prospettive di crescita dell’economia globale dei prossimi tre anni, rispetto al 71% dello scorso anno. Questo dato riflette una chiara resilienza e l’obiettivo comune orientato a una crescita sostenibile e di lungo periodo. Invece, la fiducia dei CEO nelle prospettive di crescita della propria azienda è ai minimi rispetto agli ultimi 3 anni: all'inizio del 2020, l'85% dei CEO era fiducioso nelle prospettive di crescita del proprio business, rispetto al 77% di quest'anno.

Cambia la percezione dei rischi alla crescita della propria azienda. Al primo posto ci sono le incertezze politiche e l’assetto geopolitico. In un contesto frammentato, l’aspettativa è che il rischio geopolitico non sia una percezione di breve termine: i CEO delle aziende più grandi spesso diventano attori politici e per questo il loro approccio al business dovrebbe prevedere una strategia di gestione del rischio geopolitico, che includa insights, scenari e stress test.

I CEO devono affrontare anche sfide di breve termine per garantire la crescita nel prossimo anno: più di tre CEO su quattro (77%) affermano che l'aumento dei tassi di interesse e la stretta monetaria potrebbero prolungare eventuali recessioni attuali o potenziali, mentre nei prossimi tre anni, il 77% ritiene che le pressioni sul costo della vita avranno un impatto negativo sull’organizzazione.

L'intelligenza artificiale (AI) è pervasiva e sta trasformando la vita quotidiana, le imprese e la società. Con l’emergere e la crescente importanza di strumenti come Bard e ChatGPT, i CEO riconoscono il potenziale apparentemente illimitato della generative AI e stanno accelerando in termini di esplorazione della tecnologia e di investimenti.

La generative AI per i CEO è una priorità di investimento assoluta: il 70% sta investendo molto in questa tecnologia per ottenere un vantaggio competitivo e il 52% si aspetta di vedere un ritorno sull'investimento in un orizzonte temporale di tre-cinque anni. L’aumento della redditività è, infatti, indicato come il primo vantaggio dell'implementazione della generative AI all'interno di un'organizzazione (22%).

Tuttavia, i CEO riconoscono anche i rischi che queste tecnologie emergenti possono introdurre. Il 57% si dimostra principalmente preoccupato per gli impatti etici e la mancanza di regolamentazione. Con l’aumento della governance e delle normative relative all'intelligenza artificiale, le organizzazioni avranno bisogno di policy e pratiche da applicare con sicurezza.

Le tecnologie di intelligenza artificiale aumentano anche i rischi per la sicurezza informatica. Nonostante questa tecnologia possa contribuire anche a segnalare gli attacchi informatici, l'82% ritiene che, allo stesso tempo, l’AI possa fornire agli avversari nuove strategie di attacco. Nonostante la crescente attenzione degli ultimi anni sulla sicurezza informatica, oggi più di un quarto dei CEO (27%) dichiara di non sentirsi preparato ad affrontare un possibile attacco informatico (lo scorso anno era il 24%).

È essenziale che i CEO guidino il processo di adozione in azienda dell’intelligenza artificiale in maniera sicura e che si concentrino sulla governance.

Il complesso scenario economico globale dell’ultimo anno ha influenzato le strategie dei CEO per trattenere ed attrarre i talenti.

I CEO intervistati hanno ribadito la propria preferenza verso le modalità di lavoro pre-pandemia, con una maggioranza (64%) che prevede un pieno ritorno in ufficio nei prossimi tre anni. Il dato è coerente con quanto emerso nella CEO Outlook 2022. Inoltre, l'87% dei CEO si dimostra favorevole a premiare i dipendenti che rientreranno in ufficio attraverso migliori incarichi, aumenti di stipendio o promozioni.

Questo ci dimostra come il pensiero dei CEO sia ancora fortemente tradizionalista e proiettato al ritorno in ufficio. La loro opinione si pone però in contrasto rispetto al dibattito in corso sul lavoro ibrido che, negli ultimi tre anni, ha avuto un impatto ampiamente positivo sulla produttività e gode di un forte sostegno da parte dei dipendenti, in particolare tra le giovani generazioni. Se da un lato le aziende continuano a portare avanti i loro piani di rientro in ufficio, è fondamentale che i leader adottino una visione di lungo termine che fornisca una valida proposta di valore per i dipendenti e che consideri le esigenze di tutti, per garantire che i talenti siano adeguatamente coltivati e supportati.

Dai risultati della survey emerge un ampio allineamento sull'importanza delle tematiche di Inclusion, Diversity and Equity (IDE), ma continua a esserci preoccupazione riguardo al ritmo di questi progressi. Due terzi dei CEO globali (66%) sostengono che questi progressi si muovono troppo lentamente nel mondo del business e una grande maggioranza (72%) afferma che raggiungere gli obiettivi IDE nei luoghi di lavoro richiede un cambiamento a livello di leadership senior.

I CEO riconoscono sempre più che le tematiche ESG sono una parte fondamentale della strategia aziendale che aiuta a garantire che il loro business sia resiliente e in grado di generare una crescita sostenibile e a lungo termine, anche di fronte delle numerose sfide geopolitiche ed economiche.

Per questo, i CEO hanno reso i criteri ESG parte integrante delle business operations e delle strategie aziendali, adottando un approccio sempre più basato sui risultati. Più di due terzi (69%) dei CEO globali hanno pienamente integrato i criteri ESG nel proprio business come mezzo per creare valore. Il 35% afferma, inoltre, di aver cambiato il linguaggio che usa per riferirsi a questi criteri, sia internamente che esternamente. Questo ha portato ad un cambiamento nel dialogo sui temi ESG e a focalizzare gli investimenti su aree in linea con i valori del business.

I CEO globali ritengono di essere ancora lontani dall’ottenere un ritorno in termini di investimenti ESG, ma riconoscono l'importanza che questi criteri hanno per i propri clienti e per il proprio brand. Quasi un quarto (24%) ritiene che, nei prossimi tre anni, i criteri ESG avranno un peso maggiore nelle relazioni con i clienti e il 16% ritiene che questi contribuiranno a consolidare la reputazione del proprio marchio.

Se si guarda al progresso delle normative in tema ESG, i CEO globali dichiarano di trovarsi in perfetto accordo con le nuove disposizioni. Nonostante ciò, il 68% indica che gli attuali progressi ESG della propria azienda non sono sufficienti per soddisfare le richieste degli stakeholder e degli azionisti. La difficoltà nel bilanciare i progressi ESG con la crescita del business è spiegata nel ESG Assurance Maturity Index, dove oltre la metà dei dirigenti senior intervistati ha dichiarato di trovarsi in difficoltà nel trovare il giusto equilibrio tra il rispetto degli obiettivi ESG e le aspettative di profitto degli azionisti.


I driver di crescita

Technology

  • Adottare l’Intelligenza Artificiale generativa in modo etico, per creare maggiore valore per l’azienda e mettere al primo posto le esigenze dei dipendenti e dei clienti.

  • Rimanere aggiornati sulle strategie di attacco informatico in modo da non esporre l'azienda a rischi.


Talent

  • Essere lungimiranti e venire incontro al desiderio dei dipendenti di lavorare in modo ibrido o remoto per garantire che i talenti continuino ad essere supportati e coltivati.

  • I leader senior dovrebbero rendere l'IDE una priorità dichiarata, fissare obiettivi reali, finanziare iniziative e incaricare il management di guidare i programmi con responsabilità chiare e definite.


ESG

  • Considerare i criteri ESG come un driver per la creazione di valore e di crescita del business, piuttosto che come un rischio da gestire, per aprire nuove opportunità di sviluppo.

  • Rimanere aggiornati sui cambiamenti normativi in tema ESG per mantenere alta la reputazione del brand e facilitare le relazioni con i clienti.

  • Focalizzare gli investimenti ESG su aree in linea con i propri valori e con quelli del business.


I CEO stanno affrontando questa fase di incertezza con un approccio resiliente, adattando le proprie strategie e adottando una leadership collaborativa. Le sfide da affrontare sono tante e complesse, ma questo offre l'opportunità di guidare l’economia e la società nella giusta direzione - together, for better.