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La conformità regolamentare, la capacità di rispondere agli eventi di mercato e alle nuove normative fiscali e l’attrazione dei talenti sono solo alcuni dei problemi che le aziende si trovano ad affrontare e che possono trovare soluzione grazie alla tecnologia e all’innovazione.

KPMG ha condotto un’indagine su 500 dirigenti di grandi aziende statunitensi e i risultati hanno mostrato il ruolo che la tecnologia e l’intelligenza artificiale (AI) svolgeranno nella trasformazione delle funzioni fiscali delle aziende, ampliando la loro mission da quella di pura conformità a creazione di valore per l’azienda.

I dipartimenti fiscali già oggi promuovono l’innovazione in aziende e preparano le proprie organizzazioni alle attuali sfide, dalla sostenibilità, alla regolamentazione e alla gestione del rischio.

Con un panorama fiscale societario sempre più complesso ed in continua evoluzione, gli investimenti in innovazione nella funzione fiscale sono diventati fondamentali per la salute e la sostenibilità dell’organizzazione nel lungo periodo

Intelligenza artificiale (AI): la prossima frontiera dei dipartimenti fiscali

L’intelligenza artificiale è già in fase di implementazione nelle funzioni fiscali di molte aziende per automatizzare le attività di routine, identificare potenziali rischi fiscali, migliorare la conformità e l’accuratezza della rendicontazione e ottimizzare la pianificazione e previsione fiscale. L’AI viene utilizzata anche per analizzare grandi volumi di dati per identificare modelli e tendenze che possono aiutare le funzioni fiscali a prendere decisioni più informate.

Ma questo processo è solo all’inizio. I vertici aziendali concordano sul fatto che sarà la prossima frontiera per le funzioni fiscali, che sono disposti a investire nei prossimi 12 mesi. Molti hanno già manifestato l’intenzione di fare investimenti significativi in questa direzione nel prossimo anno.

Tassazione ed ESG

La connessione tra il tema fiscale ed ESG è salita in cima all’agenda dei vertici aziendali per la crescente pressione delle parti interessate e delle autorità regolamentari perché le aziende possano comunicare con maggiore trasparenza gli adempimenti fiscali.

In questo scenario le aziende devono affrontare diversi ostacoli. Più della metà dei C-level di aziende multinazionali adduce la complessità nella raccolta di dati da parte di tutte le giurisdizioni come motivo principale della loro impreparazione a comunicare al mercato i contributi fiscali totali; il 33% afferma semplicemente di non possedere le competenze tecnologiche necessarie per raccogliere i dati. Inoltre, i C-level sono preoccupati per la difficoltà ad attrarre nuovi talenti (42%) e per la divulgazione di informazioni alla concorrenza (40%).

Una velocità ‘misurata’

Quasi tre quarti dei C-level affermano che è stato molto difficile attrarre talenti in ambito fiscale nell'ultimo anno e molte organizzazioni si sono rivolte a modelli di sourcing alternativi per dotare e rafforzare le funzioni fiscali aziendali con le competenze e le tecnologie necessarie per una corretta analisi dei dati. L’aumento del ricorso all’outsourcing è confermato dai numeri: nell’ultimo anno il 94% degli intervistati è più propenso a esternalizzare o ricorrere al co-sourcing, rispetto al 43% nel 2022 e al 65% nel 2021. Queste fluttuazioni sono il segnale di come le aziende cerchino di mantenere un equilibrio di fronte ai significativi cambiamenti nella normativa fiscale e nella regolamentazione, alle turbolenze causate dalla pandemia, all’inflazione e al fenomeno della Great Resignation.

Convergenza tra tassazione e tecnologia: anatomia del moderno professionista fiscale

Sebbene i contabili ed i fiscalisti rimarranno sempre la spina dorsale della professione fiscale, i C-level si stanno rendendo conto che i dati sono la chiave per sbloccare valore il valore della funzione fiscale e stanno iniziando a ricercare data scientist per alcune funzioni della loro organizzazione.

Ci troviamo di fronte ad un cambiamento nel modo di pensare alle assunzioni. Anche se ad oggi la maggior parte dei leader preferisca ancora assumere esperti fiscali che possano apprendere la tecnologia (54%), nel 2023 un numero crescente ha espresso la volontà di assumere data scientist che, al contrario, possano apprendere la fiscalità (46%), erano il 43% nel 2022 e al 41% nel 2021.